In un certo senso il mio pensiero sulla donna è rimasto invariato: ho una madre e una famiglia di donne che hanno sempre lavorato per mantenere viva la loro indipendenza. Invece il mio pensiero è maturato e cambiato per quanto riguarda la libertà di espressione di una donna. Vivendo in una famiglia del sud si sa che la donna non può fare molto quando si tratta di rapporti sociali, devi stare sempre attenta a cosa metti per non attirare sguardi indiscreti, devi stare sempre attenta a cosa dici, a come ti siedi e come ti comporti in pubblico. Per superare questo modello ideale della donna perfetta mi è bastato frequentare ragazze che se ne fregavano del parere altrui e non per questo meno educate di me! Penso che la chiave sia proprio l’apertura mentale.

Non ho mai avuto grossi problemi ad accettare ed amare il mio corpo nella sua complessità, eccetto alcuni momenti della mia vita in cui ho notato una magrezza in cui non mi riconoscevo con dose rincarata dai più che non perdevano occasione per farmela notare (beh si il tatto manca anche verso le donne più magre e non solo per quelle “in carne”)

La mia insicurezza più grande per un tempo si è riflessa nelle smagliature che riempono (fiera di dirlo adesso) il mio seno e il mio sedere. Da cosa sono state scaturite? Semplicemente dalle amiche che mi circondavano: avevano una pelle liscia e perfetta! Con il tempo ho imparato ad apprezzarle e farne un mio punto di forza, adesso le vedo con positività… indice di un corpo vissuto!

Paradossalmente il mondo dei social (instagram sopratutto) ha fatto nascere dentro di me una grande voglia di far notare alle ragazze, coetanee e non, che la pseudo perfezione delle influenzer o modelle che ci bombarda deve lasciare il tempo che trova! Ho notato in vari eventi e momenti della mia vita che ero completamente circondata da ragazze totalmente assoggettate dal pensiero maschile e non. Perciò ogni donna ha il compito di amare se stessa e di aiutare più donne possibili ad amarsi e ciò cambierebbe in positivo tante cose.

Vivendo in una città del Sud posso affermare che il modello patriarcale è ancora fin troppo affermato, ovviamente non mi riferisco solo all’ambito familiare dove la donna continua ad essere oggetto o comunque portatrice di un pensiero poco rilevante, mi riferisco anche alla società stessa e anche esempio al ragazzetto di una quindicenne che non le fa indossare ciò che vuole per paura che altri la vedano!

Penso che la donna dovrebbe completamente ristrutturare il suo ruolo nella società, arrivando finalmente a comprendere che la sua opinione conta tanto quanto quella dell’uomo che ha scelto al suo fianco.

La donna oggi è la donna di ieri che ogni giorno ha lottato per la sua libertà. La donna di oggi sono io che la sera vado a fare la cameriera perché ho bisogno della mia indipendenza economica, senza alcun uomo che mi faccia da banca personale. La donna di oggi è qualsiasi donna che dice “no” ad un uomo che usa la violenza per giustificare la sua pochezza. La donna di oggi siamo tutte noi che abbiamo capito che l’unione fa la forza e che invece l’invidia è solo un pretesto per non amarci davvero.

Lucia, 23 anni

Ph. Mattia De Nittis