FRANCESCA C.
Il mio pensiero sulla donna non è cambiato particolarmente da quando ero bambina.
Sono stata cresciuta in modo da pensare che il mio essere donna non fosse un limite, ma qualcosa che era mio e che dovevo proteggere e utilizzare al meglio per far uscire il mio potenziale. Le varie esperienze con l’esterno, hanno solo rafforzato questa idea.
Come chiunque a questo mondo, ho delle piccole insicurezze riguardo al mio corpo, ma con la crescita e lo sviluppo della mia vitiligine ho imparato ad accettarla e a migliorare il mio aspetto in modo costruttivo. Preferisco star bene con me stessa che essere considerata perfetta. Molte delle mie insicurezze sono derivate da prese in giro subite da piccola o dal vedermi diversa da altre ragazze.
Penso che le donne dovrebbero imparare il reale significato di uguaglianza ed equità, pari diritti e pari responsabilità non significa che siamo tutti uguali, ma che dobbiamo imparare a riconoscere e ad accettare le nostre differenzeper far sì che non ci limitino, ma che ci consentano di focalizzarci su quanto invece possiamo fare di meglio.
Francesca, 21 anni.
Ph. Mattia De Nittis
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