Già da bambini, iniziano le distinzioni tra maschio e femmina. Le bambine carine vengono
trattata meglio dai bambini, quelle meno carine prese in giro.
Io ero una di quelle non particolarmente carina, con “un po’ di ciccia di troppo” e le
orecchie a sventola. Inoltre i giochi e i ruoli erano già stabiliti. Le femmine
dovevano giocare a “mamma e figlia” e i maschi a calcetto. Più volte chiedevo di poter
giocare a calcetto alle elementari, ma naturalmente venivo presa in giro dai ragazzi e
definita “maschiaccio”, finché non interveniva la maestra e loro erano obbligati a farmi
giocare.
Alle scuole medie ero molto diversa dalle elementari, ed ero molto diversa da
come sono ora. Mi piaceva “piacere”, essere apprezzata per il mio aspetto fisico. Mi
omologavo alla moda del tempo e mi piaceva apparire: magliettine corte, scollate, trucco
provocante. Ero nel gruppo più figo della scuola, e ci stavo dentro perché lo ero anche io!
Al liceo tutto è cambiato.
Ho accantonato i vecchi amici con cui non avevo più niente da condividere.
Io ero cambiata,loro no. Ho iniziato a vestirmi larghissima ed a fregarmene (per quanto
possibile) della mia estetica. Ho iniziato a voler capire chi ero io come persona, chi volevo
essere, chi volevo diventare al di là del mio aspetto fisico. È stato un momento cruciale
nella mia vita, grazie al quale, ho cercato di capire chi volevo essere e lo sto facendo
ancora oggi.
Sono un’attrice, o meglio, una studentessa attrice e purtroppo tutte le paranoie sul
mio corpo sono tornate. In questo lavoro, che dovrebbe essere un’arte, che dovrebbe
riflettere la realtà o meglio, una realtà in cui sperare, l’aspetto fisico è tutto.
Molto spesso gli attori non sono attori, ma modelli o modelle che interpretano se stessi.
Ogni giorno della mia vita ho il desiderio di cambiare la società. Quando vedo le
ingiustizie sociali che ci sono, non solo tra uomo e donna ma tra ogni uomo ed ogni
donna.
La non libertà dell’uomo, i preconcetti, i pregiudizi…
Io sono una ragazza bisessuale.
Questa cosa nel 2020 è ancora un taboo. Per alcuni, donne o uomini che siano, essere
bisessuale è una cosa “figa è un po’ “porca”.
Spesso mi è stato detto di essere pervertita e facile perché mi piacciono sia le
donne che gli uomini. Per altri invece è una cosa inconcepibile, un gay, una lesbica, un
bisessuale, un trans, sono persone malate. Nel 2020 ancora si pensa che l’HIV sia una
punizione di Dio.
In tal senso ho una storia da raccontare. Qualche tempo fa, ero in un centro sociale a
ballare con una ragazza che frequentavo. Vorrei specificare che era un centro sociale, e
che all’ingresso vi era un murales con scritto: questo posto è libero, questo posto è di
tutti”.
Io e la mi ragazza stavamo dentro il locale a ballare e a baciarci, come qualsiasi coppia
normale, eravamo nel nostro mondo e non abbiamo minimamente fatto caso alle persone
intorno a noi. Ad un certo punto siamo uscite dal locale a fumare una sigaretta e ci siamo
date un bacio. Improvvisamente, invadendo il nostro spazio, arriva un ragazzo sui 35 anni,
e ci dice in maniera aggressiva: “se dovete fare queste cose almeno andate a casa
vostra”. E va via senza neanche darci il tempo di rispondere. Noi ci siamo guardate
spiazzate, poi la mia ragazza è corsa a cercarlo per avere almeno un confronto, ma il
ragazzo era sparito. Ci siamo guardate intorno e abbiamo notato che eravamo circondate
da coppie come noi, che si baciavano. La solo differenza è che loro erano una coppia
formata da un uomo ed una donna. Ci siamo chieste per quale cavolo di motivo quel
ragazzo non si era permesso di andare anche da quelle altre coppie. Ce lo siamo chieste
non perché non sappiamo la risposta, ma perché per noi è così assurda che non la
concepiamo. Mi sono chiesta come fanno le coppie di donne o di uomini a vivere così
ogni giorno, quante umiliazioni, quante sofferenze ogni giorno devono provare a causa di
persone ignoranti. Perché tutto questo è a causa dell’ignoranza. Se solo si fosse più
sensibili, più comprensivi, più aperti. Se solo ognuno di noi potesse essere quello che
realmente è,sarebbe un mondo migliore.
Credo che finché le donne non saranno solidali tra di loro la situazione attuale
difficilmente cambierà. Finché le donne si giudicheranno e diranno : “quella è una
zoccola”, gli uomini si sentiranno in diritto di chiamare una donna “zoccola”. Finché una
donna dirà: “madonna quella sembra un maiale” , “se sei così non ti puoi mettere quei
leggings”, le cose non cambieranno. Dobbiamo essere noi donne in primis ad avere
rispetto per noi stesse ed essere solidali tra di noi.
Chi è per me la donna oggi. Questa è una bella domanda, a cui non so rispondere. Ogni
donna è diversa, non vi è un modo di essere donna, come non vi è un
modo di essere uomo. Io sono Arianna, e sono nata donna, ma non sono Arianna la
donna, non sono Arianna l’attrice, sono Arianna con le mille sfaccettature che mi rendono
Arianna, sono una persona non una donna. Non ho scelto di essere donna, a me piace
essere donna, ma se non mi fosse piaciuto, probabilmente sarei un
uomo.

Arianna, 22 anni.

Ph. Mattia De Nittis